Daniele Biacchessi
Baldini Castoldi Dalai 2005
Mercoledì 28 maggio 1980.
Le 11,15. Walter Tobagi si accascia sul marciapiede di via Andrea Salaino all’altezza del numero 12, la pioggia battente, le due gambe su una pozzanghera d’acqua, l’ombrello scivola sul fianco, la penna stilografica Parker cade dal taschino, una macchia rossa di sangue si allarga sulla giacca marrone. Forse è già incosciente mentre si piega in avanti, quando i killer della Brigata 28 marzo fermano la sua vita con l’ultimo colpo mortale. Quello partito dalla calibro 7,65 di Mario Marano. Così stabilisce la perizia del Tribunale di Milano. L’auto con a bordo Daniele Laus, Marco Barbone, Mario Marano e Francesco Giordano si scontra con una Fiat 127 arancione, poi prosegue la sua corsa lungo una via di fuga stabilita da tempo: via Montevideo, via Dezza, via Cimarosa e via Monferrato angolo via De Castro. A due chilometri dal luogo dell’agguato, i terroristi abbandonano la vettura e si dileguano nella città.